Gli eventi sismici che hanno colpito sia in passato che di recente la nostra penisola hanno fatto sì che si sviluppasse ulteriormente in Italia il settore del consolidamento e del rinforzo strutturale, maturando sempre di più la sensibilità nei confronti della prevenzione sismica di elementi prefabbricati progettati in assenza di criteri antisismici ora necessari.
Biemme, per rispondere alle richieste di questo settore, ha ritenuto opportuno tornare ad investire in ricerca e sviluppo con l’obbiettivo di mettere a punto e lanciare sul mercato un innovativo sistema antisismico, coperto da brevetti e marcato CE per il collegamento di elementi prefabbricati all’interno di capannoni industriali in cemento armato: il SISTEMA STABILFLEX®.

Gli opifici presenti sul territorio nazionale per la maggior parte monopiano, realizzati in elementi prefabbricati di cemento armato, presentano una struttura a telaio composta da pilastri e travi collegati tra loro mediante semplice appoggio o mediante mezzi di collegamento rigido. Sono dotati di pareti di tamponamento verticali disposte tra i pilastri per chiudere le aperture tra gli stessi e comprendono dei tegoli di copertura che sono supportati da travi. Considerando che gli elementi portanti sono semplicemente appoggiati o collegati rigidamente, tali edifici sono soggetti a danneggiamento da sisma anche a causa dell’altezza dei suddetti elementi.
Se questi componenti vengono fortemente sollecitati tendono a rompersi, facendo venir meno la stabilità dell’intera struttura. Ciò provoca fratture e deformazioni tali da compromettere l’ancoraggio di trave e pilastro. Se la trave perde l’appoggio sul pilastro può precipitare a terra facendo crollare definitivamente i tegoli.
Anche i tegoli e le pareti laterali di tamponatura sono collegati rispettivamente alle travi e ai pilastri mediante mezzi di collegamento rigidi, i quali presentano gli stessi inconvenienti sopracitati in caso di evento sismico.
Il Sistema Stabilflex® è stato progettato per risolvere tutti questi problemi.
L’idea principale è stata quella di creare due dispositivi versatili e adattabili in grado di collegare la trave al pilastro (DISPOSITIVO STABILFLEX – DISSIPATORE 720), i tegoli alla trave e sostenere le tamponature ai pilastri (DISPOSITIVO STABILFLEX – DISSIPATORE 190) in diverse configurazioni in funzione delle differenti tipologie di capannoni e opifici industriali prefabbricati presenti sul territorio.

I dispositivi realizzati in acciaio strutturale S355 zincato a freddo, inoltre, possono essere utilizzati non solo per la messa in sicurezza dei capannoni esistenti, ma anche per i prefabbricati di nuova realizzazione ed hanno i seguenti vantaggi:
– Facilmente installabili

– Versatili
– Leggeri
– Non comportano smontaggi o movimentazioni delle parti strutturali e impiantistiche durante la fase di montaggio
Il SISTEMA STABILFLEX è un Sistema completo in grado di soddisfare tutte le tipologie d’intervento, il tutto è mirato non solo alla ricerca di una nuova tecnologia con l’esigenza di rendere il più completa e semplice possibile l’attuale richiesta, ma anche sensibilizzare l’utilizzatore finale, il quale può accedere alle detrazioni fiscali per la messa in sicurezza antisismica degli immobili mediante SISMABONUS.
Il tema è assai rilevante e di grande interesse per questioni legate alla sicurezza e alla salvaguardia della vita e in termini minori del valore esposto, ovvero di attrezzature e materiali stoccati e della continuità operativa aziendale; in altre parole della vita delle aziende stesse.
Di uguale importanza è la presenza di un manuale di calcolo dedicato ai progettisti che interverranno nella valutazione e negli adempimenti legati al miglioramento e all’adeguamento sismico dell’immobile.
Appare evidente come lo studio della geometria dei dispositivi è stata determinante e fulcro della sperimentazione, grazie alla formacurvilinea, lo smorzatore centrale funge da elemento elastico che può comprimersi o estendersi per dissipare l’energia generata dall’evento sismico.

Ricerca, sviluppo e marcatura CE secondo UNI EN 15129
Le attività di ricerca e sviluppo sono state eseguite in collaborazione con l’Università degli studi di Bergamo – Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate (DISA), Laboratorio Prove Materiali di Dalmine.
La scelta della geometria è stata dettata dall’esigenza di avere materiali performanti e allo stesso tempo dalla ricerca di facilità di montaggio in cantiere.
Definita la geometria è stata condotta una modellazione mediante software ad elementi finiti, in modo da definire spessori, curvatura e valutare l’insorgenza o meno di fenomeni di instabilità. I risultati delle analisi con modellazione tridimensionale hanno dato esito positivo, mostrando un comportamento stabile e una similitudine dei cicli in trazione e compressione.
Presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate (DISA), Laboratorio Prove Materiali di Dalmine sono state condotte le prove sperimentali sul singolo dispositivo per verificare la bontà delle analisi a elementi finiti FEM e per valutare la possibilità di certificazione del dispositivo utilizzando la macchina di prova universale BRT in accordo con la normativa relativa ai dispositivi antisismici UNI EN 15129.
Le prove ITT (Initial Test Type) previste per l’ottenimento della marcatura CE – UNI EN 15129 sono state effettuate presso il Laboratorio Prove Materiali del Politecnico di Milano. Tali prove hanno consentito l’ottenimento del MARCHIO CE, identificando il dispositivo come Dispositivo Dipendente dallo Spostamento a Comportamento Non Lineare.